LA GUARIGIONE “SPONTANEA” – Scienza

LA GUARIGIONE “SPONTANEA”

Il corpo umano possiede delle capacità di autoguarigione… anche per le patologie gravi. La scienza la definisce guarigione spontanea.
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Ciò avviene grazie al Sistema endocrino, prevalentemente alle ghiandole endocrine Ipofisi ed Epifisi, all’asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario, responsabili della produzione di ormoni e molecole favorenti l’autoguarigione.
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La PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia) è la scienza che lo evidenzia.
Le circostanti favorenti la messa in circolo di molecole quali citochine, serotonina, dopamina, sono attivate mediante il sistema limbico e rafforzati da uno status mentale creativo, da un’alta autostima, dalla meditazione, dalla preghiera nonché dall’eliminazione di eccessi alimentari e di sostanze nocive per l’organismo.
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Il cervello è capace di creare tutte le condizioni necessarie nel rilevare, affrontare e risolvere i disturbi corporei, anche i più gravi.
Questo fenomeno viene attivato attraverso meccanismi immunitari ed adeguate secrezioni.
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L’occidente attribuisce certe guarigioni straordinarie e inspiegabili per la scienza, a fenomeni miracolistici. In realtà è un fenomeno che inizia ad avere delle risposte da parte della PNEI e che sostanzialmente, sembra attivare alcune sostanze chimiche, i neurotrasmettitori.
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PNEI è la scienza che studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso, nonché come questi si influenzino vicendevolmente.
Grazie alla PNEI sono cadute molte teorie tendenti alla frammentazione dell’essere umano, teorie che hanno trovato spazio, considerazione e protezione da parte della medicina convenzionale.
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La liberazione dei neurotrasmettitori avviene continuamente ed è influenzata da innumerevoli fattori: lo stato mentale, la tendenza ad essere positivi anche in condizioni critiche, lo stile di vita ed il vissuto emotivo. Essere diffidenti sulle proprie capacità, possedere scarsa autostima e risorse interiori, provoca allo stesso modo dell’uso indiscriminato di farmaci e/o abuso di sostanze nocive, un indebolimento del fenomeno dell’autoguarigione.
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Studi effettuato all’Harvard Medical School di Boston, pubblicato nel 2002, secondo cui la preghiera ed in particolare la recitazione del rosario ed anche di un mantra ripetuto, come la meditazione, avrebbe la capacità di regolarizzare la pressione arteriosa ed il battito cardiaco. È dimostrato che queste pratiche tendono ad abbassare il tono del sistema simpatico a favore di una attivazione di quello parasimpatico, predisponendo al rilascio di ormoni quali serotonina, dopamina, endorfine, citochine. Le sostanze neurotrasmettoriali come lecitochine, la serotonina attivano le indispensabili difese immunitarie dell’organismo.
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La produzione di queste molecole è incrementata dalla capacità reattiva che il corpo è in grado di porre in atto, dal rispetto dei cicli naturali e dei ritmi circadiani, come dal riposo,
dalla creatività, dall’amore, dall’attività fisica, dalla vita sessuale e la pratica di un’arte.
Per vivere bene è fondamentale orientarsi all’interiorità, all’ascolto dei bisogni primari in favore di una esistenza salutare e meravigliosa.
I sintomi fisici spesso vengono considerati come qualcosa da debellare ed il corpo che li manifesta come uno strumento meccanico da riparare al più presto, veicolo di disservizio e di rallentamento dei ritmi quotidiani dettati dallo stile di vita malsano.
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Il substrato anatomo – fisiologico dell’autoguarigione
L’auto guarigione si verifica specificatamente attraverso la mediazione dell’asse ipotalamo-ipofisi – sistema immunitario. Georg Groddeck, medico e psicoanalista, padre della moderna psicosomatica, all’inizio del novecento descrisse le capacità del corpo umano di ripararsi da sé in seguito a malattia. Groddeck riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all’energia vitale di emergere e guarire.
Nel suo libro, NASAMECU, acronimo ippocratico di natura sanat medico curat, Groddeck fornisce le indicazioni per tale scopo. L’autore evidenzia che l’autoguarigione sia possibile attraverso il  ridimensionamento dell’ego a favore dell’Essere, ovvero dell’energia vitale che è presente dentro ognuno di noi e che fa “funzionare” tutte le cellule, ricostruisce il corpo rinnovandolo continuamente, difende dagli attacchi e lo cura.
Questo principio è una prima forma di lettura “scientifica” la quale propone anche una visione unitaria, olistica dell’uomo.
L’Energia vitale viene ostacolata dunque dall’ego, figlio di una cultura materialista, dominante di superficie, di un’educazione cieca di fronte alle diversità e che ci vuole omologati e in un certo qual modo schiavi del sistema.
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L’ego è rafforzato dai condizionamenti sociali, dalla routine quotidiana e da tutte quelle condizioni che spingono verso direzioni innaturali che portano verso i malesseri e le “malattie”.
Ogni malessere indica che è necessario un cambiamento facendo appello all’intelligenza interiore per ripristinare salute e benessere.
Il malessere è già in sé la soluzione, la soluzione di conflitti interiori. Ascoltare i segnali del corpo e le sensazioni aiuta a risolvere i conflitti prima che diventino malesseri, la consapevolezza è lo strumento fondamentale. I segnali che vengono ignorati o soppressi indicano una disarmonia che va oltre il corpo stesso.
La PNEI dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario.
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Tutto nasce dalla mente, in particolare dall’area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All’interno dell’area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi.
David Servan – Schereiber dell’Università di Pittsburgh, Pennsylvania, afferma che il “cervello emotivo” possiede due meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l’equilibrio e il benessere…paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita. Inoltre l’area limbica è la centralina di funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa, la secrezione ormonale e la risposta immunitaria.
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L’ostacolo primario per il guaritore interno è il cervello razionale. L’IO, l’ego, strutturato dalle convinzioni, schemi mentali, modo di pensare, credenze e il modo di agire nella realtà orientano ad operare rigidamente, dipendenza della routine quotidiana. Provocando disarmonia tra i due cervelli e della biochimica corporea.
Un IO incapace di accogliere le sensazioni e i bisogni reali.
Il prevalere del cervello razionale sul limbico crea le condizioni per l’instaurarsi di un assetto neurochimico tipico dell’ansia o degli attacchi di panico.
Queste comuni manifestazioni psicosomatiche, sono supportate da un’iperattività del sistema nervoso autonomo, in particolare dalla sezione simpatico. Non solo ansia e attacchi di panico! Stress, forte autocontrollo, producono le stesse molecole le quali indeboliscono il sistema biologico. Cortisolo, adrenalina e radicali liberi sono le molecole responsabili, quando prodotte in eccesso e per molto tempo, dell’indebolimento del sistema endocrino, immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale.
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E’ possibile “riprogrammare” e raggiungere il benessere attraverso la meditazione che aiuta a condurre la persona ad entrare in sintonia con i propri bisogni e con se stessi, essere liberi di esprimere emozioni, gioire, vivere una sessualità appagante, coltivare interessi e passioni, creatività, favorendo la salute e promuovendo la crescita e l’autostima. Condizioni che aiutano il cervello plastico a produrre gli ormoni della salute: endorfine, serotonina, dopamina, citochine, linfochine.
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Il ricercatore Enzo Soresi, sviluppa la tesi dello “shock carismatico” analizzando le remissioni spontanee che alcuni individui hanno avuto durante patologie gravi conclamate. Lo shock carismatico è un cambiamento profondo dello stato mentale della persona quando incontra un soggetto molto carismatico.
Segnalando, attraverso il suo libro, il caso di un contadino afflitto da melanoma che guarisce a seguito di un incontro con Madre Teresa di Calcutta.
L’effetto placebo è dovuto alla modificazione biochimica del cervello, generata dalla fiducia riposta nel farmaco. In letteratura scientifica l’esempio maggiormente significativo è dato dal confronto tra l’attività antidolorifica prodotto dalla morfina con quella prodotta dall’acqua, somministrata in pazienti ignori dello scambio. I dati ci dicono che la scomparsa del dolore nel campione placebo è del 60%. Mentre la medicina ufficiale etichetta l’effetto placebo come un processo di autosuggestione, l’auspicio è quello di poter approfondire, conoscere in fondo questo promettente ambito di ricerca e svelare gli intimi e meravigliosi segreti dell’autoguarigione.
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